Tutto l'entroterra è ricco di antichi borghi, testimoni di una vita legata alla montagna con i suoi prodotti tipici. Si citano, tra gli altri, Montegrazie, Bussana, Triora, Badalucco, Dolceacqua.

Le colline di Imperia sono ridisegnate da lunghe file di muri a secco che raccontano una storia millenaria di fatica e di coltivazioni strappate alla terra per la necessità di ricavare dal territorio scosceso “fasce” coltivabili: con ingegno e fatica sui pendii delle colline e delle montagne sono stati creati i terrazzamenti, le “fasce” sorrette da solidi “muretti a secco”, chiamati in dialetto “Maixei” dal latino “maceries”.

La posa delle pietre avveniva senza uso di leganti o malte, in modo da far defluire meglio l’acqua in caso di copiose piogge e limitando così i danni in caso di frane e smottamenti.

I muri a secco hanno impresso al paesaggio un’impronta unica nei secoli e consentito lo sviluppo della coltivazione dell’olivo e della vite in terre impervie.

Per questi motivi i muri a secco sono diventati Patrimonio Unesco.